appunti di teologia
Argumentum Ornithologicum
Chiudo gli occhi e vedo uno stormo di uccelli. La visione dura un secondo o forse meno; non so quanti uccelli ho visti. Era definito o indefinito il loro numero? Il problema implica quello dell’esistenza di Dio. Se Dio esiste, il numero è definito, perchè Dio sa quanti furono gli uccelli. Se Dio non esiste, il numero è indefinito, perchè nessuno poté contarli. In tal caso, ho visto meno di dieci uccelli (per esempio) e più di uno, ma non ne ho visti nove né otto né sette né sei né cinque né quattro né tre né due.
Ho visto un numero di uccelli che sta tra il dieci e l’uno, e che non è nove né otto né sette né sei né cinque, eccetera. Codesto numero intero è inconcepibile; ergo Dio esiste.
Jorge Luis Borges, da L’artefice (1960)
in Tutte le Opere – vol. 1, Mondadori, 1984
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[Perdonare dio]
La morte di un malvagio toglie senso al mondo:
noi siamo preparati alla morte dei giusti,
alla morte dei giusti, noi siamo abituati,
ma un malvagio che muore è la prova
che, nella sua ingiustizia imperscrutabile,
dio sa essere iniquo anche nell’equità.
Valerio Magrelli,
da Disturbi del sistema binario, Einaudi, 2006
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[Ipotesi di empietismo]
Oggi, mentre passeggiavo, ho sentito scuotersi le mie evidenze, le certezze che avevo da tanti anni, le mie emozioni più care, il mio modo di goderne. Qualcosa sollevava in aria il mio piccolo edificio e poi lo ributtava a terra con violenza mentre tutto andava in pezzi… Per un attimo non avevo più niente, tutto distrutto, ma un istante dopo tutto si era ricomposto. Provai a saggiare la mia assoluta sfiducia in Dio: intatta. Continuai la mia passeggiata.
Manlio Sgalambro, da Lettera sull’empietismo
in MicroMega, Almanacco di filosofia, 2/2000
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[originariamente pubblicato nel blog “Il teatro di Sisifo”,
sulla piattaforma Splinder]
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Pubblicato il 14/10/2007 su BorgesJorgeLuis, Con parole d'altri, MagrelliValerio, SgalambroManlio. Aggiungi ai preferiti il collegamento . 4 commenti.
Ok! Le idee altrui, filosofi o scrittori o altro! Ma le tue su Dio? Io non credo in Dio, però non sò dimostrarti la sua inesistenza,ammenocchè non si parta dal presupposto che l’esistente sia sempre esistito, senza inizio, quindi l’assenza di Dio. “Per Freud, Dio, vuol dire -io-!” Ciao.
Sicuri segni mi dicono…così Giorgio Caproni prendeva atto dell’imminenza della morte, del termine del viaggio (nella famosa poesia Congedo del viaggiatore cerimonioso). Lui tendenzialmente agnostico, ma in continua ricerca delle tracce di Dio. Per qualcuno quei ‘sicuri segni’ potrebbero alludere a Dio, alla vita post mortem.
Grazie Alessandro per queste eterogenee e filosoficamente stuzzicanti citazioni.
Antonio
Caro Antonio,
sempre gradito il tuo passaggio tra queste quinte.
Quando leggo, la mia attenzione si sofferma volentieri su brani come questi.
Perchè in fondo non ne sappiamo niente, come di una scatola che sembra splendida ma che non riusciamo ad aprire. Del contenuto ignoto, e delle sue promesse, tutto si può dire. E nulla.
Torna presto in mezzo al mio disordine,
A.
Caro SaR,
potrei risponderti in tanti modi e con tante idee. Ma questo è un teatro, l’attore a volte mente e a volte dice la verità, di norma attraverso le parole degli altri. Tuttavia, è possibile che ogni tanto qui compaia anche qualche mia idea senza trucchi. Ma non oggi. E certo non su una grande parola come “dio”.
A presto,
A.