Archivio mensile:Maggio 2008
arte dell’artiglio
Succede che mi stanco di essere uomo.
Succede che entro nelle sartorie e nei cinema
smorto, impenetrabile, come un cigno di feltro
che naviga in un’acqua di origine e di cenere.
L’odore dei parrucchieri mi fa piangere e stridere.
Voglio solo un riposo di ciottoli e di lana,
non voglio più vedere stabilimenti e giardini,
mercanzie, occhiali, ascensori.
Succede che mi stanco dei miei piedi e delle mie unghie
e dei miei capelli e della mia ombra.
Succede che mi stanco di essere uomo.
paradossi dello sguardo (3) – Lumiére e Méliès
Come sanno anche i bambini (o come dovrebbero sapere anche i bambini se il cinema, espressione fondamentale della nostra epoca, fosse studiato nelle scuole), in principio c’erano due linee di pensiero: quella del documentario, della realtà, codificato dai fratelli Auguste e Louis Lumière con i loro film dedicati, appunto, al mondo reale (L’uscita dalle fabbriche, L’arrivo di un treno alla stazione della Ciotat); e quella fantastica, onirica, inventata, nata con Georges Méliès, che con Viaggio nella Luna, sulla scia degli spettacoli di magia del diciannovesimo secolo, ha fondato il cinema di fantascienza e, poi, molto di più.
A. e L. Lumière – La Sortie de l’Usine Lumière à Lyon (1895)